LO SPORT E IL RUOLO EDUCATIVO DELL’ ALLENATORE

L’articolo apparso sul Giornale di Vicenza il 13.01.2021, nella sezione Sport Vari offre l’occasione per una breve riflessione sul ruolo dello sport praticato dai giovani e l’importanza che esso riveste nella loro vita. L’attenzione è rivolta a tutte quelle esperienze che i giovani stessi ricercano, esercitando una disciplina sportiva, in cui possono esprimere bisogni in relazione al loro corpo, alla conoscenza di loro stessi, alla partecipazione ad un contesto interpersonale.

Proprio per la valenza educativa delle attività sportive nel promuovere lo sviluppo nei giovani che si incontrano in squadra, va da sé che il ruolo dell’allenatore rivesta un significato particolare, in quanto figura di riferimento per la formazione e costruzione della loro personalità. Questo vale sia per chi è professionista di una qualche disciplina sportiva, sia per chi frequenta lo sport amatoriale.

Guardando a quanto è accaduto tra allenatore ed atleta, nella vicenda riportata nell’articolo, si ritiene più opportuno, prima di esprimere un giudizio, considerare gli aspetti più generali relativamente all’ambiente sportivo ed alle relazioni che in esso si ricercano, perché diventino davvero per il giovane, una risorsa formativa, uno strumento per la conoscenza di buoni modelli di vita.

È pertanto utile cercare di migliorare la qualità dell’ambiente in cui si praticano gli allenamenti e le gare sportive, adeguandolo agli standard compatibili con lo sviluppo sia motorio che psicologico-emozionale e non soltanto ai traguardi di eccellenza unicamente a favore delle prestazioni fisiche.

Un tratto distintivo della figura dell’allenatore dovrebbe consistere nella capacità di trasmettere valori e di incoraggiare iniziative volte ad interiorizzare il rispetto, la stima, l’autocontrollo nella gestione dell’impulsività. Dovrebbe rappresentare una figura con cui l’adolescente possa identificarsi, per imparare a diventare una persona migliore, interiorizzando l’etica della disciplina. Una qualità che ha un forte impatto positivo nei giovani sta nella capacità di creare un clima positivo di partecipazione al lavoro di squadra. C’è una forte spinta nei giovani alla condivisione degli obiettivi dentro il gruppo, per la possibilità di confrontarsi in modo aperto, per testare i propri limiti in un reciproco rispecchiamento, per trovare modi di incanalare l’aggressività.

Nonostante siano ammesse delle intemperanze verbali con cui di solito si cerca di stimolare gli atleti alla competizione, occorre distinguere il modo appassionato di interagire con i partecipanti della squadra da quello in cui si osserva un esercizio di potere, che mal si addice con l’educazione alla sportività. È particolarmente disdicevole quando questo atteggiamento è rivolto alle donne sulla base di un pregiudizio di genere.

Vanno incoraggiati gli atteggiamenti di tolleranza e di inclusività.

Infine, è utile rimarcare anche il ruolo dei familiari nel mostrarsi coerenti con l’azione educativa svolta dall’allenatore. Pertanto , sarebbe più consono evitare, per esempio , di esercitare pressioni su questa figura e sui figli, per effetto della proiezione delle loro stesse ambizioni ed ideali di successo.

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