Una delle mission associative di Donna chiama Donna è quella di prevenire la violenza di genere e di portare fra i giovani una nuova cultura di reale parità tra maschi e femmine.
Per questo motivo, da più di vent’anni, le professioniste esperte in ambito psico-educativo del gruppo, coadiuvate dalle volontarie, anch’esse perlopiù provenienti dal mondo medico-scolastico, si adoperano per attivare nelle scuole di ogni ordine e grado percorsi psico-educativi e didattici sulla decostruzione degli stereotipi di genere e sulla prevenzione della violenza, per diffondere fra le nuove generazioni la cultura del rispetto reciproco e delle pari opportunità.
L’équipe del Gruppo Scuola, formata da una pedagogista, una psicologa criminologa e una psicologa psicoterapeuta – si occupa di redigere i progetti destinati alle scuole di ogni ordine e grado del territorio vicentino, personalizzandoli e calibrandoli sulla base delle richieste.

Delle varie proposte di formazione e sensibilizzazione alla parità e volte a contrastare la violenza di genere nelle relazioni, “Giovani consapevoli” rappresenta il progetto maggiormente selezionato dalle agenzie educative territoriali.
Destinato alle classi quinte delle scuole primarie e alle classi delle scuole secondarie di primo grado, esso intende contrastare l’uso della violenza favorendo l’individuazione di modalità di relazione alternative fondate sulla solidarietà, il rispetto reciproco e la risoluzione costruttiva dei conflitti. Intende fornire a giovani e giovanissimi strumenti per comprendere le proprie emozioni, decodificare le diverse modalità relazionali e imparare a riconoscere le caratteristiche di una relazione basata sul predominio e la sopraffazione.
Lavora altresì sulla decostruzione degli stereotipi di genere che rischiano di ingabbiare maschi e femmine in una dimensione affettiva e di ruolo rigida e limitante.
“Maschile” e “femminile” sono due categorie di cui ormai il marketing si è ampiamente appropriato e che vengono utilizzate per attivare pulsioni e spingere all’acquisto di questo o quel prodotto, spingendo sui concetti di “macho e forte” per gli uni e “dolce e chic” per le altre.
Video, pubblicità, prodotti per bambine e ragazze sono basati su uno stereotipo di genere che insegna loro, fin da piccole, a credere che, per acquisire valore e popolarità agli occhi degli altri, debbano mostrarsi quantomeno belle, per non dire sexy, perfette e accondiscendenti. In questo modo esse sviluppano comportamenti e convinzioni su se stesse che possono risultare nocivi.

Mentre il mondo bersaglia bambine e ragazze di messaggi che le inducono a diventare ciò che vorrebbero gli altri, noi come adulti di riferimento vogliamo insegnare loro a “diventare ciò che vogliono essere”.
Allo stesso modo, lavoriamo nelle classi per combattere il fenomeno della mascolinità tossica, ossia il mito del “vero uomo”, che per essere tale deve essere duro, forte e emotivamente insensibile. Bambini e adolescenti rischiano di crescere sentendosi obbligati a essere imperturbabili, quindi di fronte ai problemi e alle avversità non danno libero sfogo alle proprie emozioni.
Frasi come “i veri uomini non piangono”, o “non fare la femminuccia” possono influire seriamente sulla salute mentale degli uomini e, senza dubbio, anche su coloro che li circondano.


Nelle scuole superiori il progetto diventa Relazioni Consapevoli, e mira ad approfondire in classe la comprensione del fenomeno della violenza di genere, vagliandolo dal punto di vista culturale, sociale e relazionale.
Analizziamo con i ragazzi l’origine della violenza, ne distinguiamo le tipologie, riflettiamo sulle sue conseguenze. Cerchiamo di evidenziare i campanelli di allarme cui fare attenzione per riconoscere le relazioni disfunzionali, e promuovere invece la consapevolezza di quali siano le caratteristiche delle relazioni sane, costruttive, rispettose e arricchenti.
L’obiettivo è quello di rinforzare nei giovani la capacità di interrogarsi, per diventare sempre più consapevoli del proprio sentire, del proprio stare bene e della necessità di essere al sicuro, all’interno di una relazione nella quale ci si senta appagati e liberi di esprimersi e sperimentarsi, nel rispetto di se stessi e dell’altro.
Violenza contro le donne, linguaggio sessista, body-shaming, discriminazioni e offese sui social sono la punta dell’iceberg di una debole capacità di empatizzare con l’altro.
Parlare con i giovani offrendogli un’occasione per approfondire queste tematiche, facilitando, grazie al supporto di persone esperte, un confronto tra di loro, invitarli a guardarsi dentro nel rispetto della propria esperienza e della propria sfera affettiva, significa investire sulle generazioni future e, di conseguenza, sull’intera nostra Comunità.


In un’ottica più propositiva, ma comunque sempre di prevenzione, sono stati ideati i progetti “Da Dedalo a Icaro” e “SkillAmoCi.

Entrambi i progetti, che sono destinati, rispettivamente, agli alunni della scuola secondaria di secondo grado e a quelli di primo grado, mirano a dare ai ragazzi strumenti di potenziamento emotivo, cognitivo e relazionale, le cosiddette life skills, una gamma di abilità di base che consentono alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale che su quello sociale. In altre parole, sono abilità e capacità che permettono di acquisire un comportamento versatile e positivo, grazie al quale è possibile affrontare
efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana. Tali abilità risultano essere alla base delle iniziative di promozione della salute e benessere di bambin* e adolescent* e rappresentano un ottimo strumento di inclusione e integrazione, aspetti imprescindibili dalla promozione di parità e uguaglianza, non solo tra generi.


Da quest’anno, sulla scorta di numerose richieste pervenute dalle scuole, sono nati i nuovi progetti “Giovani Consapevoli – educhiamoci all’affettività” per le scuole primarie e “Giovani consapevoli – InnAmorArsi” per quelle secondarie di primo grado.
I ragazzi nascono come essere sessuati, ma sessualità e affettività prendono forma successivamente, attraverso vari stadi che rifletteranno lo sviluppo infantile generale e i relativi compiti di sviluppo e saranno influenzati da fattori biologici, psicologici e sociali.
Attraverso le interazioni con gli altri, adulti e pari, i/le ragazz* imparano cosa è appropriato in campo sessuale e cosa no, sviluppano le proprie competenze relazionali attraverso i modelli familiari e i rapporti sociali più ampi, inclusi motivazione, atteggiamenti, percezioni e sentimenti relativi alla sessualità e alle relazioni affettive.
Un percorso di educazione affettiva e sessuale ha, tra i suoi vantaggi, l’apprendere buone abitudini relative alla salute e a come mantenerla in buono stato nell’arco del tempo.
Si affrontano con i ragazzi:
• la costruzione di relazioni basate su rispetto, empatia ed equità;
• la capacità di comunicare desideri e confini;
• l’accoglimento e comprensione delle diversità, l’accettazione del proprio corpo e i limiti a esso connessi (chi e come mi può toccare e chi posso toccare io).
Altro aspetto importante è che, oggigiorno, alla pubertà si arriva sempre più precocemente e che i temi sessuali sono sempre più presenti sui media e nella cultura giovanile. Per questo motivo ragazzi e ragazze devono sapere ciò che attiene al comportamento sessuale ben prima che questo li riguardi direttamente.


Infine, grazie all’ottenimento del finanziamento relativo al Dgr n.480 del 26 aprile 2023, per
i progetti di rilevanza regionale promossi da organizzazioni di volontariato, aps e fondazioni del terzo settore, a febbraio 2024 sono in partenza le prime 24 classi che usufruiranno del progetto “imPARIamo: Percorso di educazione alla parità di genere e di avvicinamento alle STEM (Science, technology, engineering, mathematics).
Le discipline scientifiche e le materie di studio e ricerca sono, per stereotipo, culturalmente associate al genere maschile, nell’errata e discriminatoria convinzione che le STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) siano prerogativa esclusiva dei maschi.
La sottorappresentazione delle studentesse nei percorsi Stem, infatti, spesso non è che l’esito di condizionamenti sociali e familiari che agiscono fin dall’infanzia. Spesso involontari, acquisiti inconsapevolmente, ma, purtroppo, altrettanto radicati. Simili aspettative sociali, hanno due conseguenze: la prima è che le ragazze, in media, tendono ad avere meno fiducia nelle proprie capacità in matematica. Ciò si ripercuote sui rendimenti, mediamente più bassi nelle materie scientifiche. Parallelamente, l’altra
conseguenza è che anche le ragazze con ottimi risultati in matematica tendono a “vedersi” meno dei maschi nel ricoprire professioni come quelle di scienziato o ingegnere.
Tali presupposizioni contribuiscono quindi a rinforzare stereotipi di genere che ostacolano il pieno sviluppo degli adulti del futuro, creano un ambiente iniquo, privando gli individui di pari opportunità e violando il principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione italiana.
È possibile rompere gli schemi di pensiero consolidati, trasmettendo modelli virtuosi e nuove rappresentazioni della realtà: è a questo obiettivo che mira il progetto “imPARIamo”.


L’equipe presenzia, qualora invitata, ad assemblee, lezioni, piccole conferenze e laboratori a scuole e/o gruppi studenteschi per sensibilizzare i giovani, le famiglie e gli insegnanti sui suddetti temi.

Per informazioni e contatti, scrivi a dcdscuola@gmail.com


I PROGETTI IN NUMERI
Nell’anno scolastico 2021-2022 il Gruppo Scuola di Donna Chiama Donna ha lavorato con il progetto Giovani Consapevoli nelle seguenti scuole/classi:
SCUOLE PRIMARIE (ELEMENTARI) 13 classi
Considerando un numero medio di 25 ragazzi a classe, sono stati coinvolti circa 300 ragazzi di età compresa tra i 10 e gli 11 anni.

SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO (MEDIE)
9 classi
Anche in questo caso, considerando sempre un numero medio di 25 ragazzi per classe, ne sono stati interessati poco più di 2200 di età compresa tra i 12 e i 13 anni.

SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO (SUPERIORI)
Per i ragazzi di scuola secondaria di secondo grado si tratta per lo più di interventi effettuati a titolo di volontariato in un contesto di assemblea d’istituto. È stato possibile raggiungere un gran numero di ragazzi grazie alla possibilità di usufruire di una modalità di conferenza mista, ovvero con parte degli studenti in presenza e parte in streaming.
Nell'anno scolastico 2021-2022 le professioniste sono state invitate e hanno partecipato a circa 8 incontri in streaming, ai seguenti eventi destinati a ragazzi di scuola superiore, raggiungendo più di 10000 studenti 2022-2023: 26 classi elementari

SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO (MEDIE)
13 classi
4 superiori
nell’anno scolastico in corso, 2023-2024 abbiamo calendarizzato circa 80 classi