Il conflitto tra genitori e figli adolescenti: distruttivo o costruttivo?

L’adolescenza è il momento della vita di ciascun individuo in cui possiamo riconoscere la fine della magia dell’infanzia.  È quel momento in cui i genitori si trovano nell’ ambivalente posizione che li vede confusi tra il voler bene o volere il bene dei propri figli, in cui l’intera famiglia si sente più fragile e confusa di fronte alla trasformazione del proprio figlio da bambino ad adulto.

Questo momento può consentire una crescita serena se sia i genitori che i figli si concedono la possibilità di sbagliare e di ricercare la costruzione di nuovi equilibri che prevedano una crescita reciproca e una gestione consapevole del conflitto tra generazioni.

Il termine conflitto deriva dal latino confligere, composto da cum indicante un concetto di insieme e partecipazione comune e non unilaterale, quindi con connotazione positiva, e fligere nel suo significato di urtare e percuotere. Il termine conflitto si presenta però, paradossalmente, quale esperienza di condivisione comune con accezione negativa e conseguente causa di disequilibrio tra coloro che si trovano a vivere la situazione conflittuale. È proprio in quest’ottica che i nostri interventi nella scuola sono mirati, tra i vari obiettivi, ad aiutare i ragazzi al riconoscimento e alla gestione delle proprie emozioni, stimolandoli nella ricerca di soluzioni costruttive dei conflitti che si trovano a vivere con i pari, con gli insegnanti o con i genitori in modo tale da trasformare il contesto di convivenza in uno stimolo che attivi modalità relazionali costruttive e cooperative, favorendo una comunicazione efficace e stimolando le capacità di problem solving per giungere a risoluzioni conflittuali positive.

per Donna Chiama Donna

Dott.ssa Chiara Gecchelin, psicologa, formata in mediazione familiare sistemica

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