COMUNICATO 14 luglio 2023: LA VERGOGNOSA SENTENZA DEL FEMMINICIDIO DI CAROL MALTESI


Sono passati 44 anni dalla famosissima ed indimenticabile arringa in Tribunale dell’Avvocata Tina Lagostena Bassi e, di nuovo, in questi giorni assistiamo all’emissione di una sentenza che, ancora una volta, in modo subdolo e giustificante, punta il dito sulla vittima, la sua presunta etica, e ne fa argomento a favore del colpevole.

Carol Maltesi era una donna, giovane, bella, mamma, alla ricerca come ogni persona della sua realizzazione personale; è stata uccisa a martellate, sgozzata, segata in quattro pezzi, gettata in quattro sacchi della spazzatura gettati giù da un dirupo.

Eppure per i Giudici non è stato abbastanza per condannarlo all’ergastolo, dimenticando che lei, la vittima, è morta, e loro, i familiari di Carol, vivranno tutta la loro vita nell’ergastolo della sua assenza e del suo ricordo.

Eppure, il Tribunale, ancora una volta, ha ritenuto di giustificare l’uomo colpevole perché “innamorato” ; e cosi, ancora una volta, il Tribunale ha condannato lei “- già uccisa e quindi condannata in via definitiva – perché verso quell’uomo aveva sentimenti diversi da quelli che provava lui.

Donna chiama Donna esprime la propria totale solidarietà ai familiari di Carol Maltesi e,  ancora una volta, invita ad una riflessione sulla cultura che è, forse ancora inconsapevolmente, sottesa alla sentenza in questione e a tanti altri casi simili: la libertà di una donna di scegliere, di decidere come condurre la propria vita, mai e poi mai può diventare l’attenuante di un uomo violento, ancora meno per giustificare o attenuare la gravità delle sue azioni.

Donna chiama Donna

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